Derry 2013

Derry 2013
Scuola in visita al centro cinematografico nazionale, Vilnius, Lituania

sabato 26 aprile 2014

Cinema italiano in panne. Urge una terapia shock

Gentilissimi,

trascrivo qui l'articolo a firma di Bruno Zambardino dal titolo "Cinema italiano in panne. Urge una terapia shock" pubblicato su Tafter il giorno 22 aprile 2014 relativo alla presentazione del dossier ANICA "Tutti i numeri del cinema italiano 2013" tenutasi il giorno 15 aprile 2014 presso il MIBACT, Salone del Consiglio Nazionale al Collegio Romano in Via del Collegio Romano, 27 alla presenza del Ministro Dario Franceschini.

Link: http://www.tafter.it/2014/04/22/cinema-italiano-in-panne-urge-una-terapia-shock-di-alessandro-del-ninno/


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numeri del Mibact e dell’Anica relativi al 2013 confermano i soliti nodi strutturali di un mercato stagnante che non riesce ad assumere lo spessore di una vera e propria industria. Incassi e presenze che alla fine del 2014 rischiano un trend negativo per mancanza di prodotto pregiato da maggio ad ottobre e Mondiali di Calcio dall’altro. Investimenti che calano quasi del 30% (si tratta in valori assoluti di 50 milioni di euro) a causa soprattutto della contrazione dei budget delle televisioni ma anche della mano pubblica. Tanti, troppi film prodotti gran parte dei quali “invisibili” al pubblico e dal costo medio sempre più contenuto (1,7 milioni). Non a caso crescono a dismisura le opere realizzate con meno di 200mila euro. Un parco sale in forte sofferenza di redditività all’interno del quale 1 schermo su 4 (soprattutto mono-schermi collocati nei centri cittadini), non è ancora riuscito a digitalizzare i propri impianti. Un sistema distributivo arroccato su logiche troppo rigide che necessitano un rapido svecchiamento a cominciare dall’adeguamento del sistema delle windows al nuovo scenario digitale e al moltiplicarsi delle forme di fruizione dei contenuti.

Nell’indicare le ricette per dare slancio al settore, il Ministro Franceschini ha puntato molto sulla necessità di rafforzare le strategie di internazionalizzazione a partire dal superamento del tetto dei 5 milioni come importo massimo detraibile da parte delle produzioni straniere in Italia, (tetto che non attrae i film ad alto budget) a nuovi e più efficaci incentivi alle coproduzioni con l’estero (attualmente funzionano solo con la Francia), e in particolare con quei paesi emergenti che esprimono flussi crescenti di turismo in Europa ma non in Italia. La crisi si è fatta sentire anche sul versante televisivo là dove Rai e Mediaset continuano a rappresentare il principale motore finanziario del cinema, accanto agli investitori esterni. I numeri mostrano uno strano paradosso per cui Rai investe di più ma programma di meno, mentre Mediaset investe di meno ma programma di più e meglio. Il terzo braodcaster Sky Italia sta aumentando i propri investimenti ma nei prossimi anni ci si attende un maggior impegno sia in termini economici sia sotto il profilo dell’innovazione dei generi.

Nessuno ha la bacchetta magica soprattutto in tempi di spending review. Accanto ad una distribuzione più efficace e razionale delle risorse pubbliche nazionali e regionali (si tratta sempre di quasi 200 milioni di euro all’anno a sostegno di tutta la filiera), a nostro avviso il compito dello Stato dovrebbe orientarsi su 5 direttrici chiave: semplificare il quadro normativo spostando ulteriormente il proprio intervento sugli schemi di incentivazione fiscale a favore di tutta la filiera (correggendone alcune distorsioni); destinare maggiori investimenti alla fase di sviluppo (start-up e uso di linguaggi transmediali e crossmediali) e alla formazione di giovani talenti creativi; attrarre maggiori risorse internazionali valorizzando e riconoscendo il lavoro prezioso delle film commission; facilitare la circolazione e diffusione delle opere a livello transnazionale su tutte le piattaforme disponibili coinvolgendo in modo costruttivo anche i giganti di Internet interessati ad investire e veicolare contenuti locali di qualità; incentivare la domanda attraverso politiche di sensibilizzazione del pubblico più giovane, strumenti di promozione di servizi legali di video on demand e al tempo stesso rimuovere i pesanti vincoli burocratici che impediscono l’apertura di sale moderne fuori e dentro i centri cittadini. Il semestre di presidenza italiana alle porte è la sede idonea per approfondire questi temi e proporre soluzioni condivise.

Bruno Zambardino è Direttore Osservatorio Media di I-Com e Docente di Economia e Organizzazione del Cinema e della Tv presso l’Università La Sapienza di Roma

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